Una categoria molto intrigante di servitù è quella delle c.d. servitù coattive, “coercibili” e dunque oggetto di potenziale costituzione anche contro la volontà del proprietario del (futuro) fondo servente; si tratta di “schemi reali” eterogenei – a cavallo tra il pubblico e il privato – che coinvolgono talvolta settori in qualche modo omogenei come le acque e l’elettricità, e nel cui contesto affiora prepotente il prototipo della servitù di passaggio, ottenibile al cospetto di una interclusione (assoluta o relativa) del (futuro) fondo dominante rispetto alla via pubblica; il tutto, peraltro, con annessi (ed atavici) problemi di natura processuale – segnatamente, in tema di ventilabile litisconsorzio - allorché i fondi finitimi (futuri serventi) sui quali far convogliare l’anelato passaggio appartengano, per avventura, a proprietari distinti.
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Diritto Civile
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