La situazione va … governata! [L’atto politico]

You are unauthorized to view this page.

Quando un atto si atteggia a “libero nei fini”, è l’atto stesso che sceglie quali fini perseguire e, come tale, è “politico”; quando invece si tratta di perseguire quei fini che un altro atto (politico, per l’appunto) – così isolando l’interesse pubblico di volta in volta da perseguire – ha dettato, tale appannaggio è dell’atto “amministrativo”; ed anche, se del caso, dell’atto “altamente amministrativo”, perché adottato dai vertici della competente Amministrazione; quest’ultimo – l’atto di alta amministrazione - non è sottratto al sindacato di legittimità che l’ordinamento affida al GA (o, in caso di lesione di diritti fondamentali, al GO in sede risarcitoria), laddove – all’opposto - l’atto politico esprime una “sovranità” priva di giustapponibili situazioni giuridiche soggettive tutelabili ed è - semmai, ed al limite - oggetto di scandaglio della Corte costituzionale, tanto in sede di conflitto di attribuzione tra “poteri” (politici) quanto in sede di giudizio di costituzionalità delle leggi (quali atti politici per eccellenza).

Scrivici una domanda su questa Lezione

Le domande saranno affrontate nel prossimo incontro live

Potrebbe interessarti anche

La situazione va … governata! [L’atto politico]

Sei nelle mie mani … [Il sequestro di persona]

Non vorrei, ma mi tocca… [Le servitù coattive]